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ALBANIA – TOUR IN MOTO NEL PAESE DELLE AQUILE

Ho sempre immaginato l’Albania come un paese prevalentemente montagnoso, come in effetti è, ma non mi aspettavo una tale simbiosi tra mare e montagna.

L’idea del viaggio è cominciata quasi come una sfida, un mio amico mi ha detto “perché non organizzi un tour in moto in Albania?”
Detto e fatto! Budget stabilito e vai!

Quindici giorni per ricercare i luoghi da visitare (ascoltando le necessità dei partecipanti), creazione di un percorso ad anello che prendesse in considerazione un po tutti i luoghi principali, ricerca delle strutture che avessero, come minimo, colazione inclusa e parcheggio moto interno (non sono due cose scontate in Albania), organizzazione delle visite con base di partenza nei luoghi di sosta, ricerca traghetti ed infine verifica globale dei costi.

Il percorso da noi scelto è stato questo:
– andata in traghetto da Bari a Durazzo;
– da Durazzo a Tirana appena sbarcati;
– a Tirana sosta di due notti;
– partenza da Tirana in direzione di Berat, dove ci siamo fermati altre due notti;
– da Berat ad Argirocastro per tre notti di sosta;
– da Argirocastro a Valona per altre due notti di sosta;
– da Valona a Durazzo per sostare una sola notte, in vista del rientro in Italia (Bari) con traghetto in serata.

Questo tour è stato iniziato e portato a termine nei primi 15 giorni di agosto, il periodo forse più infelice dell’anno a causa del caldo eccessivo (si viaggiava di giorno con punte di 38 gradi e vento bollente), tanto che le tappe di trasferimento da un luogo di sosta ad un altro, erano programmate con partenza mattutina entro e non oltre le 7 del mattino.

Chi si mette in viaggio alla volta dell’Albania, moto o auto che sia, deve tenere a mente alcune cose fondamentali.
Il traffico eccessivo e caotico nelle grandi città o nelle località turistiche (Saranza e Ksamil in testa), la guida decisamente “allegra” dei locali e la presenza (su tutte le strade) di attività economiche (fabbriche, centri commerciali, grandi negozi, etc.) che hanno l’uscita a raso, senza viabilità di innesto.
Quindi quando guidate, specie se siete in moto, lasciate al passeggero eventuale le distrazioni e le riprese video/foto e voi concentratevi solo sulla guida, studiando in anticipo il percorso da fare e tenendo sempre la massima concentrazione ed attenzione ad anticipare eventuali pericoli in arrivo.
Ultima avvertenze.
Il tasso alcolemico tollerato alla guida in Albania è zero virgola zero.
La polizia oltre a non essere tollerante se hai bevuto prima di metterti alla guida, è dotatissima di tele radar per la velocità. Per fortuna gli albanesi hanno ancora la buona abitudine di lampeggiarti per avvisare del posto di controllo.

Questa è la parte negativa.

Di contro abbiamo conosciuto un popolo estremamente tollerante, disponibile, gentile, accogliente ed affabile. Sempre pronto a darti spiegazioni ed indicarti luoghi da visitare, semplicemente per il fatto che ti sentono parlare in italiano. Tra l’altro la nostra lingua è parlata in maggior parte sulla costa e nelle grandi città, nell’interno e specie sulle montagne è preferibile avere una guida che parli albanese.

Non mi dilungherò nel descrivere i luoghi visitati o i giri fatti, quelli li lascio ai gusti personali di ogni viaggiatore e ai numerosi blog presenti sulla rete ed alle guide cartacee disponibili (che preferisco), però vorrei darvi un’idea dei costi sostenuti.

I seguenti costi sono aggiornati ad agosto 2024.

– traghetto GNV da Bari a Durazzo, andata e ritorno (andata con poltrona e ritorno in cuccetta con servizi), due passeggeri e moto al seguito € 404,00
– border insurance per 15 giorni (assicurazione obbligatoria per circolare in Albania) € 15,00
– soggiorno a Tirana (4 stelle) per due notti, colazione inclusa e parcheggio in garage (5 euro a notte), per 2 persone € 118,00
– soggiorno a Berat (B&B) a due passi dal centro, per due notti, colazione e parcheggio gratuito compresi, per 2 persone € 90,00
– soggiorno ad Argirocastro (3 stelle), tre notti con colazione inclusa e parcheggio al coperto gratuito, per 2 persone € 130,00
– soggiorno a Valona (3 stelle), due notti con colazione inclusa e parcheggio esterno videosorvegliato, per 2 persone € 150,00
– soggiorno a Durazzo-Maminas (3 stelle), una notte con colazione inclusa e e parcheggio esterno videosorvegliato, per 2 persone € 60,00
– pranzo, cene, spuntini, visite guidate, tour in barca a Karaburun, benzina per 1.200 km percorsi, souvenir e varie € 750,00

COSTO TOTALE DEL TOUR PER DUE PERSONE IN MOTO € 1.717,00
In pratica poco più di 850,00 euro a persona per 12 giorni e 10 notti, nel pieno dell’alta stagione, in moto, senza farci mancare mai nulla.
Mica male, secondo me.

Alla prossima!

E ricordate che su strada se siete incerti, tenete gli occhi aperti.

 

LA PUGLIA E LA MANCATA GUERRA ATOMICA.

LA PUGLIA E LA MANCATA GUERRA ATOMICA.

Molti, ma non tutti, ormai sanno che la nostra amata terra, a cavallo tra il 1957 ed il 1964, è stata al centro dello scontro tra le due superpotenze di allora: URSS e USA.

In quegli anni, d’accordo con l’allora presidente del consiglio dei ministri (Fanfani) ed all’insaputa del Parlamento italiano, gli USA strinsero un accordo per schierare sul nostro territorio murgiano ben 30 missili con testate termonucleari da 1,44 Megatoni (1.000 volte più potenti di quelle che rasero al suolo Hiroshima e Nagasaki).

Il PGM-19 Jupiter era un missile doppio stadio a medio raggio con portata tra i 1 000 e i 5 500 km, armato con una potente testata termonucleare, prodotto dalla Chrysler, che aveva già sviluppato il precedente PGM-11 Redstone (fonte: Wikipedia).

Il progetto dello schieramento di queste testate (nome in codice Deep Rock) venne effettuato con l’ausilio della nostra Aeronautica Militare, che individuò le zone dove ospitare gli ordigni. Solitamente si trattava di zone ad economia estremamente rurale e difficili da raggiungere, rispetto ai centri abitati.

Gli Jupiter dislocati sulle Murge erano ben più offensivi degli altri missili NATO installati in Inghilterra e in Turchia, potendo colpire contemporaneamente tutti i più importanti obiettivi strategici e le città sovietiche di Mosca e Leningrado (fonte: www.f052.it/il-fronte-della-guerra-fredda/).

Ancora oggi molti siti sono raggiungibili e visitabili, seppur con molte difficoltà e pericoli, rappresentati dal degrado delle strutture e dal loro costante pericolo di crollo. Fonti anonime riferiscono inoltre che i siti, specie i punti dove erano dislocati i missili veri e propri, siano ancora radioattivi. La cosa si potrebbe ben immaginare vista la cura con la quale i sylos furono sigillati (vedi foto).

GREEN WORLD FOR KIDS

GREEN WORLD FOR KIDS

L’associazione Green World nasce grazie ad Andrea.

Andrea appena può molla tutto e tutti per volare in Kenya. Non lo fa per farsi una vacanza a Malindi, anzi il benessere cerca di trasferirlo agli altri grazie alle sue capacità di massaggiatore qualificato nel piccolo arcipelago di Lamu.

Qui Andrea è un volontario che opera nel locale ospedale pediatrico che accoglie i bambini di questa zona.

Dovete sapere che i bambini di Lamu sono così come li vedete nelle pubblicità delle varie Unicef e compagnia bella, sono molto denutriti tanto da non reggersi sulle gambe, affetti da AIDS, da malattie legate dalla scarsezza di acqua potabile. E qui in ospedale trovano medici volontari che li vaccinano dalle terribili malattie africane, li assistono, li nutrono e gli insegnano a farlo (già perchè chi è nato nella penuria di cibo, mangia qualsiasi cosa per restare vivo).

In tutto questo Andrea si prende cura di quei bambini che sono costretti a letto, perchè faticano a camminare, massaggiandoli delicatamente per alleviarne le sofferenze e far recuperare loro un minimo di tonicità.

Andrea lo trovate spesso in Kenya, però il suo sito è www.greenworldforkids.org dove si presenta e vi spiega anche cosa sta cercando di fare qui da noi a da quelle parti.

Se invece volete fare una donazione del 5 per mille, basta leggere e scaricare la brochure informativa.

Andrea ed i bambini di Lamu vi ringrazieranno.

Pizzeria “La Lanterna” – Martina Franca (TA)

Pizzeria “La Lanterna” – Martina Franca (TA)

INSEGNA:   Pizzeria “ La Lanterna” con forno a legna.

LOCALITA’:  Martina Franca (TA) – Via Giuseppe Aprile n.1 – tel. 328 – 839 55 02

SITO INTERNET:  Nessuno

TIPICITA’ PRODOTTI – CUCINA LOCALE:  Pizzeria classica con menù di antipasti ed una buona scelta di pizze, anche se le bianche sono forse due o tre. Oltre alle pizze servono anche le “pucce” –  che sono dischi di pasta lievitati e cotti al forno a legna, successivamente tagliati e farciti – ed i “calzoni” .

Non hanno pizze senza glutine.

La stagionalità è grosso modo seguita, ma quello che ha fatto piacere trovare è stata la giusta lievitazione dell’impasto, la pizza ben cotta e mai bruciata e la giusta scelta e freschezza degli ingredienti.

Il disco della pizza è alla “napoletana” senza però essere pesante, anzi è perfetto perché regge bene il condimento della pizza stessa e non permette al sugo, dopo che la pizza è da un po di tempo nel piatto, di sfaldare l’impasto.

 

PREZZI: Antipasti media 5,50 – 6,00 euro – Pizze media 6,50 euro.

Il nostro conto con 1 antipasto (ottime patate fresche tagliate sottilissime e fritte), 2 pizze, 2 birre grandi, 1 dolce ed 1 caffè è stato di 33 euro. Devo dire più che accettabile.

 

POSIZIONE E AMBIENTE INTERNO:  Si trova in prossimità dell’ingresso al centro storico di Martina Franca, in una strada molto poco trafficata. In estate ci sono i tavoli all’aperto e si gode del fresco, mentre l’interno è un po piccolino ed in inverno credo convenga prenotare.

Il locale è ben frequentato da avventori del luogo. Posto arredato in modo minimal, ma carino ed informale. Ottima cura e pulizia generali, compreso il bagnetto per la clientela.

Servizio cortese e veloce. Personale sempre educato e sollecito ad ogni richiesta.

 

ADATTO AI MOTOCICLISTI: Sicuramente si tratta di un posto tranquillo, in una città molto tranquilla. Il posto per qualche moto si trova sempre nei pressi del locale, ma anche in qualche stradina limitrofa.

L’antico Panificio Gentile in Via Dante a Bari

L’antico Panificio Gentile in Via Dante a Bari

In una giornata calda e afosa, a Bari, secondo voi, cosa mangia un vero barese che dà retta alla TV a proposito di caldo e cibi consigliati con le alte temperature estive?

Si ferma in un panificio e si mangia mezza “ruota” di focaccia!

OK, va bene…. non mi sono mangiato mezza ruota ma solo un quarto…..

Stamane, dopo esserci passato davanti migliaia di volte, mi sono fermato al panificio Gentile in via Dante 409, da non confondere con quello nel quartiere Poggiofranco (sono due cose completamente diverse, fidatevi).

Pensavo di entrare in un piccolo panificio di quartiere, magari con poche specialità e i formati classici di pane delle nostre parti. Invece sono entrato nel paradiso del pane e affini! C’erano specialità pugliesi dolci e salate, focacce, pizze, panzerottini e moltissimo altro. Mi sono ubriacato di cibo!

A quel punto chiedo al signore dietro il banco un pezzo di focaccia barese, con i pomodorini, mentre me la serve mi spiega come la fanno – impasto con lievito madre, 15 ore di lievitazione naturale, olio di oliva, sale e pomodorini ciliegino – e cominciamo a parlare di come dovrebbe essere la vera focaccia barese.

Ho realizzato che il signore dall’aria seria e severa era Michele Gentile, quinta generazione di panificatori in città (il primo forno è della fine del 1800), da sempre alla guida dell’unico e storico punto vendita in cui mi trovo. Il signore dall’aria severa, si rivela una persona gentile che è orgoglioso del suo lavoro e dei suoi prodotti (mi ha “costretto”, con mia gioia, ad assaggiare altri due tipi di focacce farcite e mi ha fatto vedere alcuni tipi di pane che producono- le focacce favolose, il pane freschissimo e leggerissimo), oltre ad essere molto competente. Il panificio è pulitissimo, con dipendenti molto educati ed i prodotti esposti fanno girare la testa, con i clienti che creano un viavai continuo. All’esterno invece è in parte raccontata la storia della famiglia, lo standard della focaccia e del pane barese (tutto in lingua barese, portatevi un traduttore).

Praticamente uno spettacolo!

A questo punto posso solo dire: passate a mangiare un pezzo di qualsiasi cosa dolce o salata e fate due chiacchiere con il signor Michele o anche con il figlio Gaetano, la sesta generazione. Troverete lo stesso modo di fare che si tramandano di generazione in generazione.