L’antico Panificio Gentile in Via Dante a Bari
In una giornata calda e afosa, a Bari, secondo voi, cosa mangia un vero barese che dà retta alla TV a proposito di caldo e cibi consigliati con le alte temperature estive?
Si ferma in un panificio e si mangia mezza “ruota” di focaccia!
OK, va bene…. non mi sono mangiato mezza ruota ma solo un quarto…..
Stamane, dopo esserci passato davanti migliaia di volte, mi sono fermato al panificio Gentile in via Dante 409, da non confondere con quello nel quartiere Poggiofranco (sono due cose completamente diverse, fidatevi).
Pensavo di entrare in un piccolo panificio di quartiere, magari con poche specialità e i formati classici di pane delle nostre parti. Invece sono entrato nel paradiso del pane e affini! C’erano specialità pugliesi dolci e salate, focacce, pizze, panzerottini e moltissimo altro. Mi sono ubriacato di cibo!
A quel punto chiedo al signore dietro il banco un pezzo di focaccia barese, con i pomodorini, mentre me la serve mi spiega come la fanno – impasto con lievito madre, 15 ore di lievitazione naturale, olio di oliva, sale e pomodorini ciliegino – e cominciamo a parlare di come dovrebbe essere la vera focaccia barese.
Ho realizzato che il signore dall’aria seria e severa era Michele Gentile, quinta generazione di panificatori in città (il primo forno è della fine del 1800), da sempre alla guida dell’unico e storico punto vendita in cui mi trovo. Il signore dall’aria severa, si rivela una persona gentile che è orgoglioso del suo lavoro e dei suoi prodotti (mi ha “costretto”, con mia gioia, ad assaggiare altri due tipi di focacce farcite e mi ha fatto vedere alcuni tipi di pane che producono- le focacce favolose, il pane freschissimo e leggerissimo), oltre ad essere molto competente. Il panificio è pulitissimo, con dipendenti molto educati ed i prodotti esposti fanno girare la testa, con i clienti che creano un viavai continuo. All’esterno invece è in parte raccontata la storia della famiglia, lo standard della focaccia e del pane barese (tutto in lingua barese, portatevi un traduttore).
Praticamente uno spettacolo!
A questo punto posso solo dire: passate a mangiare un pezzo di qualsiasi cosa dolce o salata e fate due chiacchiere con il signor Michele o anche con il figlio Gaetano, la sesta generazione. Troverete lo stesso modo di fare che si tramandano di generazione in generazione.